La bontà
è disarmante
La pagina del Vangelo di oggi, festa dell’Epifania, è stata argomento del nostro viaggio di ritorno da Torino, ospiti con altri 260 ragazzi, per un campo di servizio presso il SERMIG, l’arsenale della Pace.
Il Vangelo di questa festa ci parla di un viaggio, il viaggio compiuto dai Re Magi, e questa esperienza è simile all’esperienza vissuta da noi nei giorni scorsi. Assieme al don, siamo andati al Sermig di Torino, dove abbiamo fatto un campo, dall’1 al 6, dedicato al servizio, all’incontro, all’importanza della pace e delle relazioni tra uomini.
Leggendo questa pagina del Vangelo, abbiamo sottolineato alcune parole che, secondo noi, sono utili per leggere il senso di questi giorni molto ricchi e belli. Le parole sono: smarrimento/ricerca, gioia, speranza, distanza/vicinanza, preghiera/adorazione, doni e gratitudine.
Smarrimento e ricerca
I Magi, nel Vangelo, perdono la loro guida, la stella, e, presi da sgomento cercano e chiedono, si fanno aiutare nel loro cammino caratterizzato dalla ricerca.
I Magi non si disperano ma si mettono in ricerca…cercano ciò che per loro permetterà di arrivare alla tappa del viaggio. Ho vissuto personalmente questo avendo smarrito il portafoglio con i soldi e i documenti che avevo con me, probabilmente nella nave diretta a Livorno. Certo il portafoglio non è la guida della vita, ma i documenti sono necessari per qualsiasi viaggio. L’indomani infatti mi sono accorto di questo e insieme ai miei amici e al don abbiamo cercato accuratamente in auto ma nulla….
Si è creato un clima certamente non dei migliori, il silenzio e il turbamento ci ha presi un po’ tutti pensando alle conseguenze di un viaggio di diversi giorni lontani dalla nostra casa. Viaggiare senza documenti d’identità può impedirci di arrivare a qualsiasi meta.
Arrivati a destinazione, il Sermig a Torino, gradualmente tutto è cambiato…
Abbiamo incontrato e vissuto tante persone che ci hanno accolto sulla base della fiducia e pian piano il dispiacere e la preoccupazione per questo ‘smarrimento’ è venuto meno. Al contrario più passavano i giorni e più cresceva la gioia e la soddisfazione dei nuovi incontri e dell’esperienza: dallo svago alla preghiera e dal lavoro al riposo e anche alla gioia delle nuove conoscenze che aumentavano sempre di più…
Gioia
Gioia, quindi, un sentimento profondo di una felicità, che stava nascendo da incontri nuovi con tanti ragazzi e ragazze. Nei loro volti abbiamo visto il volto di Gesù. Non avevo mai pregato come in quei giorni al Sermig. . Pregavo perché vedevo ragazzi e ragazze (belle!) che pregano perché ci credono davvero e non perché qualcuno li sta obbligando a farlo.
Gioia, legata alla conoscenza di una nuova città, di posti nuovi, persone nuovc, l’accoglienza al Sermig dove siamo stati accolti in modo quasi privilegiato e speciale, grazie a Marco, un cantante che fa parte della Comunità del Sermig e che ci ha colpito con la sua storia.
Gioia per il viaggio in se, e i tanti Kilometri fatti con l’auto del don… le risate, per le ‘turbolenze’ e qualche preoccupazione per il motore per fortuna rientrata appena arrivati a Torino in una officina.
Speranza
Anche noi come i Magi siamo partiti con la speranza di poter stare bene e di divertirci, e così è stato più di quanto pensavamo.
Per i Magi la speranza era quella di poter vedere appunto Gesù, mentre la nostra speranza era quella di arrivare tutti interi sia a Torino che a Marrubiu, ma anche quella di ricevere una risposta positiva da questa esperienza. Risposta che tra l’altro è stata ottenuta alla grande, perché vivere un’esperienza come quella, in un contesto come il Sermig, e fare un’opera di bene come fare volontariato, ha veramente aperto la mente e il cuore di ognuno di noi. Distanza e vicinanza per via del viaggio che ha portato noi a Torino e poi da Torino a Marrubiu, mentre per i Magi il viaggio verso Gesù.
Preghiera e adorazione
Siamo rimasti molto colpiti dalla folla di ragazzi e ragazze che venivano con noi nella chiesa moderna, a pregare. Si capiva bene che non si sentivano costretti dai loro educatori ma lo facevano convinti.
I Magi appena arrivati davanti a Gesù lo adorano, cioè pregano…Per noi la preghiera è ancora una cosa che facciamo fatica a fare…Abbiamo però capito che la preghiera vera è quella che nasce dal cuore e fa provare tanta gioia e felicità…I Magi adorano, pregano e si sentono felici. Anche noi abbiamo provato felicità stare insieme in chiesa pregare con altri ragazzi.
Doni e gratitudine
I Magi non solo pregano ma offrono doni, doni importanti e simbolici che vogliono dire che per loro Gesù è importante davvero. Ci siamo detti in macchina che se noi non riusciamo ancora a fare dei doni, vuol dire che non abbiamo conosciuto Gesù anche se frequentiamo la Parrocchia. I Magi, infatti, non erano credenti e questo scoperta ci ha colpiti…Sono capaci di pregare anche coloro che non pregano o pregano in modo misterioso. I doni dei magi sono stati l’oro, l’incenso e la mirra….regali molto preziosi e simbolici…Abbiamo scoperto che la preghiera e l’amicizia fatta solo di parole e sentimenti non basta, ecco perché ci vuole coraggio per donare in modo gratis, senza interesse. I Magi donano perché per loro Gesù è importante. Ci siamo anche detti che se uno non sa donare è anche perché non sa ricevere doni. Forse, ci diceva il don, bisoga imparare prima a ricevere e poi a donare…
Questo aspetto del Vangelo dei Magi ci ha colpiti perché, un gruppo di ragazzi Scout di San Marino, con cui abbiamo legato in modo particolare. Il giorno che ci siamo salutati, prima della partenza dal Sermig, ci hanno un bellissimo dono: un roverino! Una semplice corda intrecciata che abbiamo usato per un gioco di movimento che loro stessi ci hanno insegnato. Questo dono, nella sua semplicità ci ha riempito il cuore di gioia. Ci siamo proposti anche noi di ricambiare il dono, non solo per sentirci alla pari ma per provare la stessa gioia che è più grande di quando uno dona invece di ricevere.
Negli stessi giorni, mente noi eravamo a Torino, alcune ragazze della parrocchia: Chiara, Aurora, Marika, Matilde e Gemma hanno vissuto un’esperienza di servizio alla Fraternadomus, a Roma. Anche loro ci racconteranno da questo sito la loro esperienza.
Mentre l’ultima parola da noi scelta è GRAZIE
Vogliamo ringraziare tutti coloro che abbiamo incontrato durante questa esperienza. Un grazie a tutto il Sermig, in particolare a Marco, Marta, Andrea, Sebastiano. Un grande Grazie al gruppo di Azzano (Pordenone), che per primi ci hanno accompagnato durante questo cammino e con i quali abbiamo legato tanto. Grazie al loro don Thomas e al gigante Giona! Grazie agli Scout di San Marino per la gioia e l’amicizia che abbiamo condiviso e per il dono che ci hanno fatto. Grazie ai tanti di cui in questo momento ci sfuggono i nomi. Vogliamo anche ringraziare Patrizia e Pino, i nonni di Gabriele Gara che ci hanno ospitato a casa loro a Torino, facendoci quasi sentire membri della famiglia preparando la loro tavola con tanti dolci e tanto amore.
Ma un grazie va in particolare a Don Alessandro, che ci ha accompagnato con la sua auto in questa esperienza e ci ha seguito anche lasciandoci soli. Un grazie alla nostra Parrocchia di Marrubiu e di Sant’Anna per l’aiuto, anche economico, che ci ha permesso di vivere questo nuovo viaggio, come una bella ‘avventura’. Il don ci ha detto che ha ricevuto diverse offerte proprio perché noi potessimo fare questa esperienza.
Un grande Grazie a Dio che vogliamo conoscere meglio attraverso le tante esperienze del nostro cammino che ancora ci attendono.
Le foto che vogliamo postare dicono molto dipiù delle nostre parole.
Ciao a tutti e grazie!!!
Gianluca, Gabriele, Federico e Alessio