Disposizioni dell’arcivescovo padre Roberto Carboni sui riti della Settimana Santa 2020


Disposizioni dell’arcivescovo Roberto Ai presbiteri per celebrare e vivere la Settimana Santa e la Pasqua 2020

Carissimi presbiteri,
il Signore vi dia pace!
La Quaresima ci ha fatto sperimentare quest’anno, in modo drammatico, il digiuno. Digiuno dalla celebrazione eucaristica con le comunità cristiane, digiuno di fraternità, incontri e condivisione, digiuno di tante piccole cose che normalmente tessono la nostra vita quotidiana. Al primo momento di sconcerto e forse di ribellione è succeduto un atteggiamento di comprensione e collaborazione con quanto le Autorità sono venute indicandoci lungo il mese di marzo.

La speranza di poter avere, in prossimità della Pasqua, un allentamento delle necessarie misure di prevenzione purtroppo non sembra realizzarsi. Siamo dunque chiamati, presbiteri e comunità cristiane, a vivere la Settimana Santa e specialmente il Triduo pasquale in un contesto nuovo e drammatico, il quale chiede a tutti di assumere i limiti con responsabilità, per rispondere come credenti e cittadini a quanto il bene di tutti esige. Il Triduo della Passione, morte e della Risurrezione del Signore risplende al vertice dell’anno liturgico, poiché l’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio è stata compiuta da Cristo specialmente per mezzo del mistero pasquale, col quale, morendo, ha distrutto la nostra morte e risorgendo, ci ha ridonato la vita. Quest’anno i riti e i gesti che accompagnano la Settimana Santa saranno adattati alla mancanza di partecipazione del popolo di Dio, che è invitato a unirsi spiritualmente ad ogni celebrazione. In questo particolare momento siamo chiamati come presbiteri ad aiutare i cristiani ad apprezzare, valorizzare e comprendere il valore della “Chiesa domestica”, invitandoli a divenire protagonisti nella preghiera e in quelle celebrazioni che si potranno fare in casa.

A ciascuno di voi va, ancora una volta, il mio grazie per la disponibilità e lo sforzo che fate per aiutare le comunità cristiane a vivere con pazienza e speranza questo momento difficile e le restrizioni alla partecipazione alla vita liturgica della comunità.

In vista della Settimana Santa promulgo le seguenti disposizioni:

Disposizioni generali

1. Alla luce delle misure restrittive in atto, che riguardano gli assembramenti e i movimenti delle persone, il Decreto della Congregazione per il Culto stabilisce che si celebrino i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo.

Ciò nonostante, nell’interlocuzione della Segreteria Generale CEI con la Presidenza del Consiglio dei Ministri si è fatta presente la necessità che, per garantire un minimo di dignità alla celebrazione, accanto al celebrante sia possibilmente assicurata la partecipazione di chi serve all’altare, (di un diacono ove vi fosse) oltre che di un lettore, un cantore, un organista e, eventualmente, due operatori per la trasmissione. (cfr. Direttive del Ministero dell’Interno, prot. 0003617 27/03/2020 – 1°). La motivazione per la autocertificazione è assimilabile a quella di “comprovate esigenze lavorative”. Su questa linea l’Autorità governativa ha ribadito l’obbligatorietà che siano rispettate le misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica. Per quanto riguarda, invece, le misure di prevenzione, in caso di concelebrazione, è consigliabile un numero ridotto di concelebranti (massimo 5) ed è necessario che essi mantengano sempre la disposta distanza di sicurezza e osservino la forma della comunione al calice per intinzione, anche utilizzando più calici.

2. L’utilizzo dei network televisivi e dei social si sono rivelati un utile canale per aiutare la gente a partecipare alle celebrazioni e alla preghiera. Essi vanno mantenuti e valorizzati, come segno di presenza, opportunità di riflessione e di un nuovo modo di fare comunità. In aggiunta a queste disposizioni si invieranno alcune indicazioni pratiche e attenzioni di regia per celebrare in diretta tv o in streaming. Si ricorda che le celebrazioni devono caratterizzarsi per sobrietà e bellezza, senza improvvisazioni. I Parroci informino per tempo i fedeli sugli orari di tutte le celebrazioni e della loro eventuale trasmissione sui social.

3. Saranno inviati ai parroci alcuni schemi di preghiera per la Domenica delle Palme e i giorni del Triduo, da far avere ai cristiani della comunità perché siano aiutati nella preghiera personale e nel fare comunione ecclesiale e spirituale. Ciascuno adatterà il sussidio alle esigenze della propria comunità, premurandosi di farlo avere ai fedeli. I parroci poi esortino i fedeli a riscoprire la celebrazione della Liturgia delle Ore, in particolare le Lodi e i Vespri.

4. Non si sovrappongano per quanto possibile le celebrazioni di singoli sacerdoti alla stessa ora delle celebrazioni del vescovo, manifestando in tal modo il segno dell’unità della comunità diocesana. Si tenga conto, possibilmente, anche degli orari delle celebrazioni presiedute dal Papa, alle quali molti fedeli desiderano sintonizzarsi attraverso i media.

5. I presbiteri che hanno più di una parrocchia celebrino solo in una Chiesa parrocchiale, informando di questo i fedeli delle comunità loro affidate.

6. I Presbiteri che non sono parroci si accordino con i parroci o i vicari foranei per una eventuale concelebrazione, secondo le Disposizioni generali al n.1, qui riportate. I sacerdoti anziani sono invitati a rimanere in casa, valorizzando la Liturgia delle Ore e seguendo le celebrazioni in tv. Potranno celebrare l’Eucaristia del giorno di Pasqua nelle loro residenze.

7. I Cappellani invitino le Comunità religiose a unirsi spiritualmente alle celebrazioni del Triduo presiedute dal vescovo e a valorizzare ulteriormente la Liturgia delle Ore. Potranno celebrare con le comunità la Messa del giorno di Pasqua.

8. Per quanto riguarda la confessione pasquale: Si ricorda che in caso di estrema necessità l’atto di dolore perfetto, accompagnato dall’intenzione di ricevere il sacramento della Penitenza, da sé stesso comporta immediatamente la riconciliazione con Dio. Se si verifica l’impossibilità di accostarsi al sacramento della Penitenza, anche il votum sacramenti, ovvero, anche il solo desiderio di ricevere a suo tempo l’assoluzione sacramentale, accompagnata da una preghiera di pentimento (il Confesso a Dio onnipotente, l’Atto di dolore, l’invocazione Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di me) comporta il perdono dei peccati, anche gravi, commessi. (cfr. Concilio di Trento, Sess. XIV, Doctrina de Sacramento Paenitentiae, 4 [DH 1677]; Congregazione per la Dottrina delle Fede, Nota del 25 novembre 1989; Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1451-1452).

Domenica delle Palme e Settimana Santa nelle parrocchie

1. Domenica delle Palme: L’ingresso del Signore in Gerusalemme viene commemorato in forma semplice (terza forma del Messale Romano).

2. Giovedì Santo in Coena Domini: il Decreto concede in via straordinaria ai presbiteri la facoltà di celebrare la S. Messa senza concorso di popolo. Stabilisce che siano omesse la lavanda dei piedi e la processione al termine della celebrazione: il Santissimo viene riposto nel Tabernacolo.

3. Venerdì Santo: Si faccia l’azione liturgica semplificata. Si può innalzare in Chiesa la Croce – in luogo adatto – così da non essere raggiunta da chi, per la preghiera personale, vi entrasse. Non potranno aver luogo i riti comunitari della pietà popolare quali S’iscravamentu e la Via Crucis. La celebrazione di quest’ultima venga incoraggiata nelle famiglie.

4. Domenica di Pasqua- Veglia Pasquale nella notte Santa: Non essendo presente il popolo e nemmeno i Catecumeni, sia semplificata; si tralasci la processione con il cero e lo si benedica accendendolo di fronte all’altare, utilizzando un piccolo braciere all’interno della chiesa, come avviene per il rito della dedicazione dell’altare. Si benedica l’acqua lustrale e si faccia il rinnovo delle promesse battesimali con coloro che partecipano alla celebrazione.

5. Domenica di Pasqua – Messa del giorno: Il parroco celebrerà l’Eucaristia senza il popolo, valutando le modalità di attuazione di quanto indicato nelle “Disposizioni generali” n. 1, riportate qui sopra, invitando i fedeli a seguire sui social o a unirsi spiritualmente all’ora stabilita. Non è permesso il rito de “S’Incontru”.

CELEBRAZIONE PRESIEDUTE DALL’ARCIVESCOVO ROBERTO A ORISTANO E ALES

  • 05 aprile – Domenica delle Palme: l’arcivescovo celebrerà in Cattedrale a Oristano alle ore 10*.
     
  • Messa Crismale: Dopo aver interpellato il Collegio dei Consultori delle Diocesi di Oristano e Ales-Terralba, si è deciso di spostare la Messa Crismale a quando sarà superata la situazione di emergenza.
  • 09 aprile –- Messa in Coena Domini: L’arcivescovo celebrerà con la comunità delle Suore Giuseppine di Oristano alle ore 17

     
  • 10 aprile – Venerdì Santo – Passione del Signore: L’arcivescovo presiederà l’azione liturgica con la comunità delle Suore Sacramentine di Oristano alle 16.30. Chiesa di S. Francesco: l’arcivescovo presiederà la Via Crucis alle ore 19.30.
  • 11 aprile -Domenica di Pasqua -Veglia Pasquale: L’arcivescovo celebrerà la veglia pasquale con la Comunità delle Servidoras di Oristano alle ore 20.
     
  • 12 aprile – Domenica di Pasqua – Messa del giorno:
    Cattedrale di Ales: L’arcivescovo Roberto presiederà la S. Messa alle ore 11.
    Cattedrale di Oristano: Mons. Paolo Atzei, arcivescovo emerito di Sassari presiederà la S. Messa alle ore 12.

Tutte le celebrazioni saranno trasmesse da Super tv di Oristano (can. 605). In streaming per Ales-Terralba a questo link: https://www.facebook.com/diocesialesterralba

 Oristano 29 marzo 2020 V di Quaresima

+ Roberto, vescovo

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