Nella prima domenica di Quaresima, il gruppo sperimentale di catechesi “Samuele”, ha vissuto una tappa importante verso il completamento del percorso di iniziazione cristiana.
Questi ragazzi, oramai preadolescenti, posti con libertà davanti al dono dei sacramenti, stanno vivendo la fase di preparazione immediata. Per ragioni di opportunità riceveranno i sacramenti non nella veglia pasquale, ma in una veglia dell’ottava di Pasqua sabato 23 aprile.
La celebrazione dell’unzione catecumenale pre-battesimale, vissuta da tutto il gruppo, nel contesto della prima parte della celebrazione eucaristica domenica scorsa, ha preso tutto il suo significato nell’immagine della lotta. Lotta contro chi? Contro che cosa? Contro tutto ciò che ci impedisce di essere noi stessi in libertà, capaci di scegliere ma consapevoli delle fragilità e e delle debolezze che spingono a scegliere sulla base di ciò che piace, e non di ciò che giova.
Le tentazioni di Gesù nel deserto, ci invitano a guardare con coraggio da che cosa siamo attratti per scegliere davanti alla fatica aspra e liberante tra ciò che è autenticamente umano e disumano, tra più vita e meno vita. “Scegli” è infatti l’imperativo di libertà che ci rivela non tanto il dover fare, ma la riscoperta del voler fare, cioè della vera libertà. Ciò implica una lotta faticosa tra noi stessi e i bassi richiami della parte meno autentica del nostro cuore.
Nella Bibbia è forte l’esortazione “Scegli la vita”. Questo invito non suona come un imperativo, ma come una preghiera accorata di Dio ai suoi figli, una chiamata alla vita. Le tentazioni, che dobbiamo guardare con coraggio e con fiducia nella forza che viene da Dio, aiuteranno i ragazzi, le famiglie e noi tutti, a ridisegnare il mondo delle relazioni umane: il rapporto con me stesso (digiuno), con gli altri (elemosina) e con Dio (preghiera).
Significativo il momento in cui Arianna, in ginocchio, circondata dai suoi compagni e dalla madrina, è stata unta con l’olio dei catecumeni, all’inizio del suo combattimento spirituale, sul petto, sulla fronte e nelle mani. Come pure la preghiera di esorcismo come invocazione accorata a Dio perché preservi e liberi la mente e il cuore di Arianna, dalla subdola e nascosta azione del diavolo che, oggi più che mai, semina nel mondo dei ragazzi, tristezza, desolazione e morte.
Auguriamo ad Arianna e a tutto il gruppo “Samuele” il coraggio di combattere sempre per ciò che ha valore e rende felice la loro esistenza.
don Alessandro