“Assalto eolico” anche a Marrubiu: un problema da non sottovalutare

Nei giorni scorsi un parrocchiano ha manifestato con un forte messaggio indirizzato alla Parrocchia, la giusta preoccupazione per lo scempio in atto nella nostra isola, con quello che viene chiamato l’assalto eolico
Malumori e proteste si stanno intensificando anche a Marrubiu, con appelli per fermare questo assalto deturpante i nostri territori. Infatti, a pochi metri dalla zona industriale di Marrubiu (PIP) è in fase di montaggio una gigantesca torre con gigantesche pale visibilissime a chi transita sulla 131.

I fatti accaduti la scorsa notte nel porto industriale di Oristano (un manifestante in stato di ferno) lasciano purtroppo presagire che alcune forme di protesta potrebbero degenerare.

Personalmente sono a favore delle cosidette “energie alternative”. Si impone, però una seria riflessione sulle modalità con una sapiente valutazione dei pro e dei contro.

Lo scorso sabato 15 giugno si è svolta a Saccargia, in territorio del Comune di Codrongianus (SS) una grande mobilitazione di popolo. La data scelta è quella della Giornata mondiale del Vento. Quel vento del quale affaristi senza scrupoli vogliono appropriarsi per i loro interessi, lontani da quelli di coloro che questa terra la vivono. E anche la scelta del sito non è casuale. Anzi, è un simbolo:  la chiesa romanica è minacciata da un gigantesco parco eolico, marchiato Erg,  finito al centro di una contesa davanti ai giudici amministrativi. Il Consiglio di Stato ha dato il via libera, perché considera “preminente” l’interesse per le rinnovabili rispetto a quello della tutela del bene non solo archeologico ma artistico culturale e identitario.

Credo che anche la Chiesa sarda, sia chiamata ad esprimersi in modo più forte per tutelare una terra che è la nostra madre, patrimonio da tutelare per il nostro presente e il futuro delle giovani generazioni.

don Alessandro