La Veglia pasquale inizia nel buio fisico, quasi a ricordarci che ciascuno di noi vive anche un po’ di buio esistenziale. Ha sempre un po’ di notte dentro di sé: momenti tristi, difficoltà, sofferenze. Gesù ha condiviso con noi l’ora delle tenebre, quando è stato abbandonato dagli amici, tradito, umiliato. Ha accettato di passare per l’oscurità per accompagnare e sostenere anche noi quando viviamo angustia e sofferenza. Abbiamo bisogno della luce per camminare!
Questa luce la riceviamo dal Signore, un dono ma anche una missione. Siamo chiamati a dare luce al mondo. Non la nostra luce, le nostre idee, la nostra salvezza: ma solo la salvezza di Cristo. Siete luce e sale (Mt 5, 13.14) ci ha detto Gesù. La Liturgia della Veglia pasquale ci annuncia che siamo stati voluti e amati da Dio. Egli ci ha creati per essere capaci di entrare in dialogo con Lui, di riconoscerlo come Padre. Anche se noi abbiamo rotto l’alleanza iniziale con Lui, Dio non si è allontanato da noi. Ci ha cercato, ci ha voluto di nuovo con sé. Gesù è venuto per mostrarci il cammino, aprirci la porta per riportarci all’amicizia con il Padre.
Questo è il cuore della celebrazione pasquale: la morte, il male, non hanno l’ultima parola nella nostra storia personale né in quella dell’umanità e dell’universo. La Passione e Resurrezione di Gesù sconfiggono il male e la morte e ci rimettono in cammino per ripartire, per darci coraggio. Nei momenti di oscurità della nostra vita, lasciamo entrare la luce delle Speranza. Essa si presenterà forse modesta all’inizio, ma pian piano si trasformerà nell’abbagliante luce di Gesù Risorto. A tutti il mio augurio di Pasqua. Che il Signore illumini le nostre vite, specie nei momenti di difficoltà e dolore. Annunciamo a tutti la Sua Parola: Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo (Gv 16,33). Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo (Mt 28,20).
+ Roberto, Arcivescovo