Dio onnipotente,
Padre del Signore
nostro Gesù Cristo,
che hai rigenerato
questi tuoi figli
dall’acqua e
dallo Spirito Santo
liberandoli dal peccato,
infondi in loro
il tuo Santo
Spirito Paràclito:
spirito di sapienza e di intelletto,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di scienza e di pietà,
e riempiti dello spirito
del tuo santo timore.
Per Cristo nostro Signore.
Dal Rito della Cresima
Caro padre Roberto,
nel salutarla con gioia e insieme a lei tutta l’assemblea qui riunita, è con emozione che le presento 21 ragazzi di un gruppo che ho seguito personalmente. A loro si è aggiunto Nicola, un giovane papà della nostra Comunità che, seguendo gli imprevedibili appelli dello Spirito, si è unito a questi ragazzi e ragazze e si messo in gioco con coraggio e semplicità, condividendo la vita della Parrocchia.
Insieme a lui GianMichele che ringrazio per aver accolto, insieme a Nicola, l’invito di accompagnare i ragazzi in questo ultimo tratto di strada che completa il difficile processo di Iniziazione Cristiana. Sia GianMichele che lo stesso Nicola, sono stati un dono dello Spirito non solo per i ragazzi, ma per tutto il gruppo catechistico.
Come sappiamo, questi anni sono stati difficili e sofferti per tutti e hanno indebolito ulteriormente la nostra Parrocchia.
A motivo del numero molto esiguo di collaboratori, ho dovuto seguirli personalmente con il prezioso e generoso servizio del gruppo catechistico che ringrazio di vero cuore.
E’ stato inevitabile, anche a motivo della mia lunga assenza dalla Parrocchia, chiedere aiuto all’esterno e a questo proposito, ringrazio don Enrico, don Alessandro Floris, Michele Corona e le diverse figure di riferimento di altre realtà ecclesiali per la loro collaborazione.
Generazioni diverse e storie di vite che si sono incontrate, a volte soltanto sfiorate, molto spesso toccate e intrecciate, che hanno saputo accogliersi per quello che sono in uno scambio di relazioni, di sguardi e di volti, che resta la base per un’esperienza di fede che possa coinvolgere non solo la pelle, ma soprattutto il cuore.
Di questi ragazzi mi faccio garante nella loro esplicita richiesta di essere confermati nel segno della fede. Di molti di loro conosco il grande potenziale, ma anche le loro fragilità. Alcuni di loro hanno toccato il mio cuore facendomi sentire padre.
“Il tempo dell’incertezza” che stiamo vivendo, come lei stesso lo ha definito nella lettera pastorale, espone loro, più di altri, a pericoli che possono compromettere e condizionare la loro crescita. Tempo di incertezza infatti è anche la loro età adolescenziale che lotta con l’impeto prorompente della vita che esplode in tutte le sue dimensioni che, seppur con timore, vuole salire quelle scale, per rifarci ad un momento vissuto nel loro percorso, per vedere cosa c’è oltre. Alla luce di questo siamo convinti che la fede nell’amore di Dio è l’arma che serve per affrontare con coraggio quel ‘oltre’ che è sempre un mistero e un’avventura da vivere.
Guardo però con fiducia questi ragazzi per le tante sane passioni che coltivano nel loro cuore: l’entusiasmo e la passione per lo sport, la musica, il ballo, le amicizie e anche per la passione per lo studio e la loro curiosità e vivacità culturale.
Arrivano alla Cresima agli inizi del 3° e 2° anno delle scuole superiori, in ‘forte ritardo ’ per alcuni, ma questo, personalmente, non l’ho mai avvertito un problema, anzi, una preziosa opportunità per entrare in una nuova visione di fede e di chiesa che è a servizio della vita ed è la prima alleata della loro vera felicità. È difficile oggi, ma assolutamente necessario fare proposte forti che toccano il cuore e la vita dei ragazzi a noi affidati, ma è altrettanto importante creare le condizioni per una collaborazione attiva con le famiglie in modo da permettere ai ragazzi di vivere serenamente il percorso intrapreso.
Insieme a loro saluto, i padrini, le madrine, i testimoni e in particolare le famiglie presenti, che seppur con perplessità e qualche resistenza iniziale, si sono coinvolte gradualmente nelle diverse proposte, creando le condizioni per una proposta educativa di qualità ‘quasi ottimale’.
Un buon numero dei loro compagni, fin da subito ha scelto di non proseguire in questo percorso, pur manifestando per i loro compagni, un profondo rispetto. Alcuni di loro sono qui e sento di salutarli con affetto per aver accolto l’invito ad essere presenti, non nell’anonimato, ma proprio accanto ai loro amici, più vicino degli stessi parenti.
La loro presenza manifesta che la diversità di vedute, non è una minaccia, ma una ricchezza ed un’occasione di crescita per tutti: è per questo che mi rallegro davvero per la loro presenza.
Padre Roberto, lei sa meglio di tutti noi, quanto sia importante crescere nella bellezza degli affetti e delle relazioni e quanto possa essere pericoloso convivere con i surrogati dell’amore che deludono e feriscono sempre.
Facendomi interprete dei tanti bisogni che affiorano consapevolmente o meno dal loro cuore, ne esprimo uno in particolare. “Accresci la loro fede” (Lc 17,15).
Li affido anche a Lei perché possano essere confermati nella loro fragile fede e insieme a loro noi tutti noi qui riuniti dalla presenza dello Spirito Santo.
Don Alessandro
Ciao a tutti, noi siamo Marika e Giuseppe, e oggi a nome di tutto il gruppo dei cresimandi (ormai cresimati) vorremmo ringraziare tutte quelle persone che ci hanno accompagnato durante questo cammino. Desideriamo innanzitutto ringraziare la comunità parrocchiale che ci ha sostenuto in tutti i sensi, che è sempre stata presente e pronta a darci una mano….
E’ anche grazie a voi se abbiamo potuto vivere delle bellissime esperienze nel corso dell’anno…
Un grazie importante va poi al gruppo catechistico Ilenia, Ania, Andrea, Annarita, e a Gian Michele e Nicola che abbiamo avuto la fortuna di conoscere in occasione del nostro ritiro a Roma e che sono diventati parte del gruppo. Tutti loro sono stati guide importanti ma anche importanti punti di riferimento ogni volta che avevamo bisogno, che hanno faticato affinché potessimo vivere a pieno le nostre esperienze. Con loro abbiamo vissuto momenti più seri e spirituali ma anche momenti di divertimento, e vogliamo ringraziarvi perché siete stati figure importantissime nel nostro cammino. Cammino durante il quale ci sono state anche tante figure passeggere, animatori che sono entrati e usciti dalla nostra vita in un battito di ciglia ma sono comunque riusciti a lasciare un segno indelebile. E anche se molti di loro non possono essere qui oggi perché vivono lontano, un sincerissimo grazie và anche a loro.
Penso peró che un grazie ce lo potremmo autofare pure noi…. non è stato facile arrivare fin quì e stato un cammino in salita e in discesa pieno di sacrifici che peró hanno regalato tante soddisfazioni….
Ultimo ma forse più importante ringraziamo lei, don. Lei ci ha aiutato a crescere sotto molti punti di vista ed è riuscito a trasformarci in un fantastico gruppo, unito e alle volte severo, è stato per noi una guida ma anche una figura con cui confidarci. .
La ringraziamo perché fin da subito lei ci ha preso a cuore e attraverso le varie proposte ci ha davvero arricchito come persone, non è stato un semplice parroco che ci ha portato al sacramento ma una guida con la quale abbiamo instaurato un vero e proprio rapporto di amicizia e fiducia;
Grazie a lei abbiamo vissuto esperienze che solo chi le ha vissute può capire quanto siano state profonde e sincere e che ci hanno davvero portato ad essere chi siamo ora.
Come dice lei sempre la cresima non è la fine di un percorso ma una tappa che ha come obbiettivo il vivere appieno la nostra vita. È anche vero che con la cresima mettiamo fine ad un determinato periodo del nostro cammino, ma tutte le cose prima o poi finiscono, e tutti noi porteremo nel cuore tutti i momenti vissuti assieme.
L’estate scorsa siamo andati a scoprire che volto avesse l’amore e per aiutare il tutto abbiamo fatto qualche kilometro… siamo andati a Roma e poi ad Assisi dove c’è stata donata una bellissima nozione di vita che ora vorremmo condividere con voi: L’amore ha due occhi e un solo volto e uno tra questi è anche quello del dolore.
Con questa bellissima frase scritta per noi da un frate del Convento di San Damiano ad Assisi, possiamo concludere dicendo che l’amore noi l’abbiamo trovato ne abbiamo conosciuto tutte le smagliature e questo amore ha un nome è si chiama Gesù.
Marika e Giuseppe