Il nuovo cammino della Confraternita Madonna del Rosario. Il sostegno e l’affetto della Comunità.
Con la benedizione del nuovo Priore e il rinnovo degli impegni di tutti i membri della Confraternita, si è svolta, quest’anno, la festa della Madonna del Rosario nel giorno dedicato da Papa Francesco alla preghiera e al digiuno per scongiurare l’escalation della guerra in medio oriente.
Il 7 ottobre dello scorso anno, l’attacco di Hamas su Israele ha suscitato una durissima reazione che, nel tempo, sta coinvolgendo anche l’Iran con il fondato timore che la guerra sia destinata ad drammaticamente ad espandersi.
Domenica 6 ottobre, nel pomeriggio, è stato bello ritrovarci con la Comunità per la preghiera del rosario, guidata dalla stessa Confraternita, per chiedere ancora una volta il dono della pace nei nostri cuori e nel mondo, drammaticamente minacciato da diverse guerre.
Erano presenti quasi tutti i membri della Confraternita.
Lunedì 7, nel contesto della celebrazione eucaristica, ha ricevuto una particolare benedizione il nuovo Priore Antonio Pala, che succede a Pino Arrigo dopo due mandati, caratterizzati dal servizio gratuito e dal desiderio di un rinnovamento anche nella Confraternita.
Ogni volta che rifletto sulla Confraternita, penso sia una realtà importante e preziosa in Parrocchia e che custodisca un carisma che va oltre ogni nostro merito.
Certamente, la mancanza dei giovani, l’età media che avanza e qualche forma di stanchezza, possono scoraggiarci; si ha bisogno di trovare valide motivazioni per continuare, con fiducia, il cammino di questa preziosa realtà. L’intercessione della Madonna del Rosario è particolarmente sentita e devo dire che ne colgo i frutti sotto diversi aspetti.
La maggior parte della Confraternita è fedele all’appuntamento eucaristico domenicale, appuntamento settimanale che struttura la nostra fede comunitaria. Il prezioso ministero che alcuni di loro stanno interiorizzando in occasione del servizio liturgico delle celebrazioni esequiali contribuisce a rafforzare il tessuto comunitario della Parrocchia e a condividere l’esperienza del dolore.
La pagina del vangelo di Luca sul buon Samaritano mi ha ispirato su quanto lo stesso arcivescovo padre Roberto ha ricordato a tutte le confraternite ad Ales, in occasione del raduno interdiocesano lo scorso 15 settembre e che vorrei riproporre alla riflessione di tutti i confratelli.
- Cari Confratelli, sono tre i passi che voglio proporvi per un cammino di santificazione nel contesto della vostra appartenenza alla Confraternita: il primo passo è il cammino contemplativo (In altro i nostri cuori: sono rivolti al Signore). Voi Confratelli portate nelle processioni, nelle manifestazioni in cui intervenite, il Cristo Crocifisso. Questo è il punto focale da guardare. Infatti, non “portiamo noi stessi” ma portiamo il Signore perché sia noi che gli altri fissino i loro sguardi e i loro cuori verso di Lui
- Il secondo passo è la fede che si fa azione (La parola di Gesù nella parabola del Samaritano: “va anche tu fa lo stesso”. Come si realizza nella vita della Confraternita? Ad esempio, con l’assistenza del confratello ammalato, l’aiuto materiale fino alla raccolta di elemosina per i fratelli indigenti; partecipazione ai funerali in chiesa, l’assunzione delle spese assistenziali, mediche e delle esequie per i non abbienti; preghiere e messe di suffragio per i defunti, a cui i confratelli sono obbligati a partecipare. La vicinanza alle persone che soffrono.
- Infine, il terzo passo è la scelta del bene nella quotidianità (la vita morale di ciascuno). Questo significa che non basta indossare un abito, partecipare a una cerimonia. Siete chiamati anche a manifestare nella vita quotidiana quello che viene detto “esteriormente”. Ecco perché è necessario che chi fa parte della Confraternita si sforzi di avere una vita coerente con la fede che professa. Questi tre passi sono proposti a tutti i Confratelli, perché la loro appartenenza alla Confraternita non sia solo esteriore, ma piuttosto cammino efficace di vita cristiana. (dall’omelia dell’arcivescovo padre Roberto).
Non possiamo non riconoscere come l’impegno più faticoso da vivere sia quello della carità.
Anche nel gruppo della nostra Confraternita si è tentati di seguire le proprie misere ragioni umane anziché seguire il cammino liberante e difficile della carità e del perdono vicendevole.
Meditando su coloro che hanno condiviso con Gesù, in modo più vicino la loro vita – gli apostoli – possiamo riconoscere che le loro dinamiche umane non erano poi così tanto diverse dalle nostre. Solo lo Spirito Santo può realizzare i grandi cambiamenti, per rendere la nostra Confraternita e tutta la nostra Parrocchia, pallido riflesso della presenza di Gesù in mezzo a noi.
Auguri caro Tonino per il tuo nuovo servizio che ti accingi a vivere con umiltà e spirito di servizio. Auguri e buon cammino a tutti i confratelli, nella scoperta rinnovata delle nostre relazioni.
don Alessandro