La Comunità si prepara a celebrare, nella fede, la festa di S. Maria di Zuradili

In attesa del programma definitivo dei festeggiamenti

Anche quest’anno, per la seconda volta, vivremo la festa di Santa Maria di Zuradili, in piena emergenza sanitaria a causa della pandemia.

Il programma dei festeggiamenti, in fase di preparazione, ci costringe ancora una volta ad accusare il colpo che vede le diverse manifestazioni fortemente limitate dalla normativa vigente e addirittura precluse nei festeggiamenti civili.

A distanza di oltre un anno permane una generale situazione di estrema precarietà che oltre a minare le relazioni sta mettendo a dura prova l’economia, la scuola e anche la vita della Chiesa. Non tutto sarà più come prima! Questa, se da una parte è l’amara e realistica constatazione che oramai stiamo avvertendo, e anche vero che ci porta a credere che questa crisi può portarci a pensarci e sognarci, meglio di prima!

La Pasqua che stiamo celebrando in questo tempo, continua a dirci che anche noi abbiamo qualche speranza da risuscitare. Anche i nostri occhi – se crediamo – potranno vedere quello che non sognavamo più di vedere.

Non è difficile riscontrare una fragilità diffusa che mina la fede stessa quando i nostri discorsi, pervasi da paure e complotti, manifestano l’assenza di speranza. La luce della Pasqua ci spinge di tornare in Galilea, per ricucire con pazienza questa speranza che oggi si è fatta fragile, debole, indifesa, a rischio di essere sommersa dalla paura. Che Cristo è veramente risorto non lo possiamo dire semplicemente cantandolo nelle nostre chiese, ma seminando la speranza, ricucendo le speranze nel cuore degli uomini, delle donne ma specialmente dei nostri ragazzi che hanno tutto il diritto di gioire della vita e guardare con fiducia il futuro.

Se pensiamo alla storia della nostra Comunità di Marrubiu, non sarà difficile trovare insegnamenti concreti per questo difficile tempo. Basti ricordare la peste del 1659, di cui la presenza di una chiesetta campestre dedicata alla Beata Vergine di Zuradili alle pendici del Monte Arci, ci richiama come la nostra Comunità in quel frangente storico, sia stata capace di sperare e ripartire proprio grazie alla fede!

Ancora oggi, ogni prima domenica di maggio, sciogliamo il voto alla Vergine di Zuradili e tutti coloro che a Marrubiu si riconoscono credenti, in questo importante appuntamento annuale, lodano e ringraziano Dio per avere come sua patrona Maria, invocata come: Madonna di Zuradili, Madonna del Rimedio, Vergine di Montserrat (Santa Mariedda). Proprio la nostra Parrocchia, posta sotto il particolare patrocinio di Maria e invocata tre volte l’anno con questi tre titoli differenti, ha conosciuto dalla pestilenza un nuovo esodo, una nuova rinascita. Quel processo di morte e di vita presente negli insegnamenti evangelici, ha caratterizzato storicamente le origini della nostra Parrocchia.

Ora più che mai ci rivolgiamo perchè accolga le nostre invocazioni e le nostre preghiere, ma questa volta non lo facciamo solo per la nostra comunità ma anche per la nostra Sardegna, la nostra Italia e per il mondo intero.

Il programma della festa, che verrà reso noto fra qualche giorno, sulla base della normativa vigente, non ci impedisce le celebrazioni dei misteri della fede ma ogni forma di manifestazione che possa creare assembramento difficilmente controllabile.

La tradizionale processione che accompagna il simulacro della Vergine al monte sabato 1° maggio, non si potrà fare per ovvie ragioni, ma ciò non ci impedisce di celebrare la festa nei suoi più profondi significati e di viverla in una forma straordinaria secondo un programma concordato con il Comitato e le Autorità competenti.

Viviamo questo tempo attenti alle necessità dei fratelli e chiediamo, come Comunità credente, la benedizione di Dio Padre nel nome del suo Figlio Gesù, nato dalla Vergine, sua e nostra madre.

La sua benedizione rimanga sempre con noi.

Marrubiu, 20 aprile 2021

don Alessandro