Novena di Natale 2020: “le nostre giare vuote”

Vieni Gesù,
Signore!
con gioia
ti aspettiamo…

Anche quest’anno ci mettiamo in cammino verso Betlemme, la casa del pane, per accogliere, come promessa e dono, un altro segno, che ogni domenica portiamo all’altare: il vino.

Come non si può celebrare l’eucarestia senza il pane e il vino, così nella vita, l’assenza del pane o del vino rende l’esistenza incompleta, carente e triste.

Nella Bibbia il vino è simbolo di vita, gioia, festa e amore e il vino buono e abbondante è il segno della benedizione di Dio.

Il vino costituisce il segno principale che inaugura i tempi messianici (Am 9,14;  Is 25,6) e le montagne, come canteremo nei giorni della novena, stilleranno vino nuovo (cfr. Gl 4,16). 

Nel NT, Gesù, che beveva vino (Mt 11,19; Lc 7,33s), lo indicò come segno di festa (Mc 2, 18-20) e di novità.

La novità del suo messaggio, come il vino nuovo (Mc 2,22), è quindi incompatibile con l’antico.

Nel Vangelo di Giovanni, durante le nozze di Cana (Gv 2,1-10), Gesù compie il primo ‘segno’ cambiando l’acqua in vino. Il vino che Egli offre è nuovo, abbondante e migliore.

Questo vino è simbolo della nuova alleanza che inaugura l’era messianica annunciata dai profeti (Am 9,13ss; Gl 2,24; 4,18; Is 25,6). Questa nuova alleanza tra Dio e l’uomo, non si baserà più sull’esclusiva osservanza esteriore della Legge ma sarà la manifestazione di un amore che richiama il nostro amore e disponibilità a vivere una relazione sempre rinnovata

Gesù è lo sposo messianico che offre il suo vino – pienezza di vita – alla sua sposa, Israele/Chiesa.

Il titolo della novena in questo 2020, caratterizzato dalla terribile pandemia, che ha letteralmente sconvolto le nostre abitudini e i nostri stili di vita, vuole mettere in evidenza tutto ciò che è rimasto incompiuto e traumatizzato, ogni forma di carenza nella nostra vita.

Non possiamo non riconoscere le “nostre giare vuote” pensando a quanti quest’anno  hanno perso il lavoro; ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie, alle prese con le innumerevoli difficoltà del servizio scolastico che di fatto limita l’insopprimibile bisogno di socialità e confronto costante, che la scuola deve garantire.

Con l’itinerario della novena di quest’anno, ci predisponiamo ad accogliere la ricchezza della Parola di Dio, attraverso la quale, anche in questo Natale, il Signore ci darà segni concreti della sua presenza in mezzo a noi, che colmerà di gioia e di speranza il nostro cuore.

Il vino, che nell’eucarestia è segno e presenza dell’amore di Dio e che siamo inviatati a gustare in ogni celebrazione, vuole ridestare la nostra attenzione nel cercare la vera risposta ai tanti nostri vuoti d’amore; risposta che possiamo trovare soltanto nel Signore Gesù, pane vivo e vino nuovo per la nostra umanità.

L’itinerario della novena di questo seguirà lo sviluppo di alcune icone bibliche:

1. Le nostre giare vuote 

  • (GV 2, 1-25)  riflessione di Don Alessandro;
  • animazione: 3^ media

2. L’intercessione di Maria

  • (Gv 2,1-5) riflessione di Valeria;
  • animazione: gruppo Andrea (5^ elementare).

3. La terra, la nostra umanità: un cantiere sempre aperto!

  • (Mt 21, 33-34) – riflessione di Andrea
  • animazione: gruppo Cresimandi (1^ superiore)

4. Chiamati alla gioia

  • (Mt 20, 1-16) riflessione di Annarita;
  • animazione: gruppo Davide (1^ media)

5. Gli interventi necessari: la potatura

  • (Gv 15, 1-9) riflessione di Ania;
  • animazione: gruppo Samuele (gruppo sperimentale 2^ media)

6. La cura delle piante 

  • (Lc 22, 41-46) riflessione di Antonella;
  • animazione: gruppo Cresimandi (1^ superiore)

7. L’ attesa dei frutti 

  • (Mc 4, 26-27)  riflessione di Ilenia;
  • Animazione: 3^ media

8. La vendemmia 

  • (Gv 15, 16)  riflessione di Mariangela;
  • Animazione: gruppo Andrea (5^ elementare)

9.  Mosto/ Torchiatura 

  • (Mi 6, 9-16) riflessione di P. Giampaolo;
  • Animazione: gruppo Emmanuele (3^ elementare)

Gruppo Catechistico