Ora di religione: proposta di una giornalista docente

“A scuola la religione sia materia obbligatoria ma con prof scelti dallo Stato e non dall’autorità ecclesiastica”

Lucetta Scaraffia commenta i dati sulla scelta della religione cattolica a scuola, diffusi dall’UAAR, proponendo la sua visione dell’insegnamento della religione cattolica nelle aule italiane.

Secondo la docente e giornalista, si legge su Quotidiano Nazionale, a proposito dei dati diffusi da Uaar, “i risultati sono interessanti: il numero degli studenti che chiede l’esenzione è in costante aumento, e prevale nelle scuole superiori, dove sono gli studenti e non le famiglie a decidere”.

Ammettendo che chiunque conosca “il mondo della scuola, anche solo come genitore, sa che la fuga dall’ora di religione tocca nella realtà percentuali molto più alte“.

Il problema è che “non sempre le scuole sono in grado di proporre insegnamenti sostitutivi, e l’ora di religione viene piazzata alla prima o all’ultima ora, così che gli esentati possono entrare dopo o uscire prima. Ma il docente che non dà voti non fa l’appello, e quindi a seguire la lezione va solo chi vuole. E, per di più, fra i presenti, c’è sempre chi utilizza l’ora per studiare altre materie, o per copiare i compiti“.

Tutto questo -prosegue Scaraffia – succede quando la maggior parte degli studenti non riceve un’educazione religiosa in famiglia, e quindi ignora tutto quanto gli permette di comprendere la nostra cultura artistica, letteraria, storica“.

Studiare religione è quindi indispensabile -evidenzia Scaraffia – ma come materia obbligatoria, e i docenti dovrebbero essere selezionati dallo stato, non dall’autorità ecclesiastica“.

E dovrebbero insegnare il cristianesimo per confrontarlo con le altre religioni. È una rivoluzione urgente“, conclude la docente e giornalista.

Lucetta Scaraffia