Gruppo ragazzi: l’esperienza del nostro ritiro; immagini e testimonianze.

Nei giorni 16, 17 e 18 Settembre il gruppo dei ragazzi Cresimandi e Cresimati abbiamo trascorso un weekend, impegnati in un ritiro iniziato nel piazzale della chiesa e concluso a Vallermosa nella casa “Sacra Famiglia”.

Venerdì 16 abbiamo conosciuti gli educatori e gli animatori che insieme ai catechisti e don Alessandro ci avrebbero accompagnato in questi giorni: Anna, Lucia, Giuseppe e Dario che, da subito, hanno cercato di sciogliere il ghiaccio, prima con dei balli di gruppo e dei giochi e poi facendoci ascoltare la canzone che ci ha accompagnato durante tutto il ritiro dal titolo: Un buon motivo per vivere.

Sabato 17 alle 15:00 siamo partiti per Vallermosa, ospiti dalle suore della Sacra Famiglia, in una bella struttura. Siamo entrati subito nel vivo della proposta con la richiesta di scattare una foto che secondo noi rappresentava l’amore di Dio. Dopo aver proiettato le foto, ciascuno ha motivato la scelta del suo scatto e attraverso una bellissima rosa rossa Anna e Giuseppe ci hanno spiegato che anche noi facciamo parte del progetto dell’amore di Dio e del suo creato anche quando il peccato ci mette le maschere ci tiene legati, ci incatena e ci rende vuoti. Il segno messo in risalto è stato una lunga catena e una maschera.

Dopo cena ci siamo divertiti nel gioco della corrida, divisi in squadre ci siamo esibiti davanti alla giuria in balli, canti e esibizioni di grande talento musicale e fisico, ma soprattutto tantissima ironia.  Conclusione della serata ci siamo ritrovati nel giardino della casa per un momento di preghiera silenziosa osservando il cielo stellato.

Domenica 18 dopo la colazione ci siamo spostati nel giardino dove ci è stata posta una domanda: Che cos’è la fede? E dopo aver ascoltato le nostre risposte gli educatori ci hanno bendato e a uno a uno ci hanno accompagnato all’inizio di una corda con l’avvertimento di seguirla senza mai mollarla qualsiasi cosa sarebbe successa, per non rischiare di perderci nel cammino. Il percorso era pieno di ostacoli, alberi e scale da evitare (non tutti ci sono riusciti infatti alcuni hanno ancora i bernoccoli), gradini da salire, tunnel da attraversare e all’improvviso l’acqua dell’irrigazione che inaspettatamente si è accesa innaffiando, letteralmente, anche alcuni di noi. Giunti a destinazione ci hanno tolto le bende e davanti a noi abbiamo trovato Gesù crocifisso e tutti i nostri dubbi sulla domanda posta in precedenza sono stati chiariti: Gesù è quella corda che se abbiamo il coraggio di afferrare e non mollare non ci farà perdere davanti a qualsiasi ostacolo incontreremo nella vita.   In un secondo incontro, Lucia ci ha riproposto la figura dello Spirito Santo. Tutti gli educatori si sono divisi in 3 coppie e ognuno di noi si è diretto a turno da una di queste dove abbiamo fatto un momento di preghiera nel quale abbiamo chiesto un dono allo Spirito Santo.

Dopo pranzo noi ragazzi ci siamo riuniti nei salottini in totale libertà a parlare ridere e scherzare fino all’ora della Messa che abbiamo celebrato all’aperto sotto il bellissimo gazebo che c’è nel giardino in compagnia anche di Puccio (così lo abbiamo chiamato) un gattino nero troppo carino che è rimasto tutto il tempo con noi.    Abbiamo letto le nostre invocazioni e avremo dovuto fare la nostra condivisione delle giornate, ma erano così tante le emozioni che non siamo riusciti a parlare. Dopo la messa abbiamo giocato nel prato e dopo abbiamo fatto le valigie: era arrivato il momento della partenza e dei saluti: un po’ tristi di tornare a casa anche se tanto stanchi, ma contenti e ricchi ancora una volta di tante belle esperienze.

Per me sono stati dei giorni fantastici ricchi di emozioni, il momento che, mi ha toccato di più è stato quello della preghiera allo Spirito Santo perché, anche se non è stato facile, ho scavato a fondo dentro di me e ho trovato il dono che più mi serve in questo momento e che ho chiesto con fiducia.

Questi giorni sono stati un modo per conoscere noi stessi ancora più a fondo, trovarsi e ritrovarsi parlando di argomenti i quali non siamo abituati a sentir parlare in pubblico soprattutto da adulti verso noi ragazzi, perché, anche se a volte non lo vogliamo ammettere, a tutti e a tutte le età in tutta la vita ci capita di incontrare degli ostacoli, ci capita di soffrire, di sentirci incompresi, non amati e soli, cosa che non è vera perché noi facciamo parte del creato di Dio e lui ci ama così come siamo, anche quando ci sembra che tutti ci voltano le spalle  anche se smettiamo di avere fede e molliamo la corda che ci conduce a lui, non siamo mai soli perché Gesù è sempre con noi basta solo avere il coraggio di cercarlo. Una corda può imprigionare e bloccare il percorso verso i nostri obbiettivi oppure può guidarci verso le cose belle della vita dipende quale corda decidiamo di afferrare.

Chiara Orrù (gruppo cresimati)

La bellissima esperienza condivisa nello scorso fine settimana in vista della celebrazione delle Cresime il prossimo 02 ottobre, è stata ulteriore tappa del nostro cammino. Possiamo paragonare la nostra esperienza ad un viaggio, breve ma ricco ed intenso, ricco di emozioni, accompagnati da don Alessandro, le guide del ritiro, una equipe di Gragnano che avevamo conosciuto nel 2019. Con loro anche Andrea, Ilenia e Ania.

Non sono mancati i momenti di divertimento, come ad esempio la corrida, dove ognuno di noi si è dovuto esibire mostrando un proprio talento, oppure i balli di gruppo che ci hanno accompagnato in queste 2 giornate.

Il campo era incentrato sul conoscere meglio noi stessi, le nostre debolezze ma soprattutto la nostra ricchezza.

Sono stati tanti i momenti di grande intensità e carichi di insegnamenti. Ad esempio, partendo dalla serata di sabato, quello in cui abbiamo capito di essere, nelle nostre diversità e difetti, nelle nostre maschere che mettiamo solo con l’intento di apparire o nasconderci, amati da Dio in quanto sue creature.

La domenica mattina invece attraverso una corda che ci ha guidati bendati attraverso un percorso ricco di ostacoli abbiamo capito cos’è la fede.

Una guida sempre presente nella nostra vita che ci indica la strada, magari non facendoci evitare gli ostacoli ma portandoci a destinazione, rappresentata nel percorso da Gesù e sempre diretta ad un incontro vivo con Lui.

Sempre la domenica mattina invece abbiamo cercato di entrare nelle profondità di noi stessi per coglierne le debolezze. Dopo averle mostrate a Dio, gli animatori ci hanno assegnato un passo della bibbia che rappresentava la nostra situazione.

Dopo il pranzo invece, prima della partenza, Don Alessandro ha celebrato la messa all’aperto, dove abbiamo potuto esprimere le nostre impressioni riguardo questa esperienza e dove, diversamente dal solito, abbiamo potuto comunicare all’eucarestia col segno del pane e del vino. Siamo rientrati a casa colmi di gratitudine e di entusiasmo, consapevoli che la Cresima è certamente una tappa molto importante, ma molto più importante è la vita dopo la Cresima.

Ringraziamo Anna, Dario Lucia e Giuseppe che ci hanno aiutato a stare bene insieme, a sentire Gesù presente nella nostra vita e a camminare con più fiducia verso di Lui.

Emanuele Murgia (gruppo cresimandi)

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