“Santa Mariedda” Vergine di Montserrat; radice antica e preziosa della nostra Comunità

La solennità dell’anniversario della Dedicazione della Chiesa parrocchiale in onore alla Vergine di Montserrat, patrona della Comunità parrocchiale, che abbiamo appena celebrato, è stata anche quest’anno, un momento di Grazia.

Il titolo antichissimo con cui il Popolo credente di Marrubiu si rivolge affettuosamente alla Vergine, è Santa Mariedda, un termine che caratterizza in modo più forte la devozione di Marrubiu alla sua Patrona, ponendo questa festa in strettissima relazione con la grande festa della prima domenica di maggio, che veneriamo col titolo di Santa Maria di Zuradili,

Anche quest’anno, pertanto, abbiamo celebrato le tre grandi feste mariane che raccontano la storia del nostro popolo. Non è un caso che l’immagine alla quale si fa riferimento è sempre la stessa: l’antico simulacro di Santa Maria di Zuradili.
Il clima, quest’anno, particolarmente favorevole, ha permesso tutti gli eventi in programma, in una cornice festosa e intima davvero singolare.

La sera della vigilia, nella celebrazione dei Primi vespri della solennità, è stato introdotto, con alcuni membri del Comitato, un momento di preghiera più intimo: l’offerta di un cero alla Vergine. Questo cero, che rimarrà davanti all’immagine della Vergine, sarà acceso in occasione di tutte le feste più importanti della nostra Comunità. Il testo di sotto, è stato pregato dal Comitato, davanti all’immagine di Maria.

Oltre ai festeggiamenti religiosi è stato bello e significativo vedere, anche quest’anno, la domenica seguente, una grande tavolata apparecchiata per un pranzo offerto a tutti, senza prenotazioni, senza costi obbligati ma fortemente espressiva del grande valore della festa: la gratuità!

Per questo, sento di ringraziare, con particolare riconoscimento, la Presidente Illary e tutto il Comitato, composto dai ragazzi e ragazze della Leva del 1984, i quarantenni, per l’impegno profuso e per essere riusciti a coinvolgere la Comunità in uno degli appuntamenti più importanti della storia del nostro paese.

La presenza di fra Romano del Convento di San Francesco di Oristano, insieme ai suoi confratelli, ci ha onorati non poco, e ci ha trasmesso la gioia profonda della fede che è sempre un dono dello Spirito Santo.
Il Signore, per l’intercessione di Santa Mariedda, nostra patrona, benedica e renda fecondi e generativi di futuro, i sacrifici di chi, in seno alla Comunità parrocchiale e civile, lavora per il bene di tutti.

don Alessandro

Buonasera a tutti, per chi non mi conoscesse sono Illary e mi ritrovo quì difronte a voi, a rappresentare i miei cari amici e compagni di leva, la leva 1984, per festeggiare tutti insieme la nostra amata Santa Mariedda.

Non nego che i mesi passati sono stati complessi, fatti di innumerevoli adempimenti, burocrazia, organizzazione, confronti, scambi di idee, mediazioni, ma anche e soprattutto di valori come condivisione, caparbietà, unione e amicizia.

Ecco perchè penso che la forza di questa bellissima festa e tradizione sia proprio nella riunione della nostra comunità, nella condivisione di esperienze quotidiane, di fede e preghiera.

Ringrazio i miei compagni di questa straordinaria avventura, la leva 1984 che con grande partecipazione mi hanno accompagnato in questo affascinante cammino, senza dei quali non ci sarebbe stata la buona riuscita di tutto questo.

Ringrazio Don Alessandro per la sua disponibilità; i nostri innumerevoli confronti e scambi di opinione, sono stati per me opportunità e occasione di crescita.

Ringrazio a nome di tutto il comitato, il Sindaco Luca Corrias e tutta l’amministrazione comunale, le Forze dell’ordine, i volontari, la Proloco e la leva 25 enni per averci sostenuto e averci garantito gli strumenti necessari alla buona riuscita degli eventi.

Infine, un ringraziamento speciale và alla popolazione di Marrubiu che, con piacevole entusiasmo, ci ha calorosamente sostenuto, e ci ha reso consapevoli di quanto Santa Mariedda sia nel cuore di tutti noi Marrubiesi.

Ora vi lascio ai festeggiamenti, augurandomi che la tradizione di Santa Mariedda sia sempre per Marrubiu un momento di festa, condivisione e unità. Viva Santa Mariedda e proteggi la nostra comunità.

Grazie a tutti!

Illary Spiga

Una piccola Madonna nera non è immagine che facilmente rimane impressa nella memoria abituale…

È stato affermato, ed è vero. La Vergine con Bambino di Montserrat è al centro dell’ingresso del portone centrale della chiesa, in una piccola nicchia  in alto, quasi a vegliare quotidianamente su una Comunità che vive l’alterarsi dei giorni e delle stagioni sotto il patrocinio di Maria.

Il colore scuro dell’immagine è stato ripreso partendo da molto lontano. Dalle terre dell’Africa, riportate  durante l’omelia da padre Rolando Ceccarini. Una pagina fresca e piacevole; una narrazione immediata…17 anni in villaggi di comunità poverissime di mezzi di sostentamento, ma ricche di semplicità, dove la “comunità”, significato come piccola chiesa = ecclesìa ha sperimentato impellenti e necessari bisogni umani, come freddo intenso caldo e soprattutto fame.” Poi a un certo punto, il superiore mi chiama e mi dice: devi lasciare tutto e andare in Sardegna. E io: no, in Sardegna no.
Ma siccome, continua padre Rolando, noi portiamo un cordone come cintura con tre nodi, di cui uno significa OBBEDIENZA, eccomi qua, in questa bella comunità, che trovo varia, giovani ragazze, ragazzi, bambini e bambine con giovani genitori e molti anziani, come ovunque.

…altra pagina sfogliata e girata.

Sono stato alcuni anni a Cagliari, e poi con altri due confratelli ora siamo a Oristano, nella a voi nota chiesa di San Francesco Siamo rimasti in tre frati e attendiamo al nostro ministero specialmente con il sacramento della Riconciliazione.

Vedo con piacere che festeggiare la dedicazione della vostra chiesa alla Vergine di Montserrat è come ritornare alle origini della vostra storia. Cristo Gesù ha sempre dato il giusto valore alla Casa del Padre, c’è lo ricorda il brano del Vangelo di oggi: la casa del Padre è casa di preghiera, non di mercato! È il luogo in cui Egli ama stare.
Mi viene in mente l’episodio del santo curato D’Ars…Quel povero prete di campagna si girava il suo ambiente per incontrare gente e conoscere quanto lo circondava. Gli era familiare vedere in una chiesetta di campagna un contadino che sedeva in fondo alla quella chiesetta, solo e quasi immobile. Una mattina gli chiese: ” Cosa fate sempre seduto costì? Cosa dite al Signore?” ” Niente: io guardo Lui ed Egli guarda me.”

Altra pagina che svolazza. Questa, continua padre Rolando, è la preghiera del silenzio, la più diretta, la più immediata. Il Padre vostro celeste sa di cosa avete bisogno.

Altra pagina che gira…

La Patrona della Comunità di Marrubiu è chiamata con tre titoli…la meno incisiva, per la evoluzione delle generazioni che si sono avvicendate, sembra essere Santa Mariedda, Mariedha è diminutivo dialettale di ” piccola Maria” “Maria Bambina” e altri molteplici e diffusissimi  diminutivi e vezzeggiativi in tutto il mondo.

Ultima pagina che si chiude: THÈOTOKOS…Generatrice, genitrice Madre di Dio.

Un parrocchiano anonimo e distratto